La Marcia delle Famiglie ... le testimonianze.
foto di Gerlanda e Ignazio Messineo e di Melania e Antonio Papania
Sintesi di una bellissima esperienza
29/luglio/ 2012, data tanto attesa, finalmente si parte, la marcia francescana della famiglia a piedi verso Assisi ha inizio. La nostra marcia, invece della mattina, inizia la sera, perché abbiamo vissuto un evento importante e gioioso, cioè il battesimo della nostra nipotina Chiara. Un po’ titubanti e pieni di interrogativi, abbiamo iniziato questo pellegrinaggio, ma, dal momento stesso che ci siamo uniti al gruppo, tutte le nostre paure sono svanite. Ci siamo sentiti accolti e insieme abbiamo iniziato un percorso, che sicuramente ha lasciato un segno indelebile nel nostro cuore. Abbiamo faticato e condiviso momenti di fraternità, riscoprendo il vero valore della vita e dello stare insieme. Questo cammino ci ha aiutati a scoprire quello che era il tema della marcia “TU SEI BELLEZZA” cioè bellezza del Divino, perciò questa marcia deve continuare e rafforzarsi giorno dopo giorno. E’ importante nella nostra vita sapere che c’è sempre il Signore su cui puoi contare e sicuramente sarà sempre presente e pronto a sostenerci per continuare ad andare avanti. E’ stata una marcia che in certi momenti ha messo a nudo noi stessi facendoci riscoprire l’uno con l’altro. Per esempio dopo la catechesi del 30 luglio dal tema “Tu sei cosa molto bella”, noi coppie ci siamo confrontate guardandoci negli occhi per discutere e a volte chiarire le problematiche che normalmente esistono in famiglia. Cosa che magari non avviene nella quotidianità e invece dobbiamo imparare a fermarci a saper ascoltarci, così riusciremo a riscoprire il gusto di avere un rapporto vivo con Dio. Bello, è stato, dopo una lunga “sofferenza” cioè un viaggio durato più del dovuto, l’arrivo a La Verna questo luogo beato e santo dove S. Francesco si ritirava in preghiera. Calpestare a piedi nudi questo luogo santo è stato molto emozionante, qui tutte noi famiglie, abbiamo ringraziato il Signore e rinnovato la promessa di matrimonio. Il giorno del 2 agosto è stato un giorno vissuto pienamente ed intensamente; sempre a La Verna, dopo la Celebrazione Eucaristica, ci siamo trasferiti nel bosco, dove quattordici frati erano pronti per le confessioni individuali. Stare immersi nella natura, in questo luogo sublime e confessarsi è stato come parlare direttamente con il Signore. Finalmente è arrivato il momento tanto atteso. Dopo una marcia di circa quattro km sotto il sole cocente, alle tre del pomeriggio, eccoci arrivati nella piazza antistante la chiesa Santa Maria degli Angeli. E’ il giorno della festa del Perdono. Le gambe tremano, il cuore va a mille, ed ecco, che una voce dall’ altoparlante chiama il gruppo della regione Sicilia. Noi famiglie insieme ai giovani, dandoci la mano e cantando ci avviamo verso la Porziuncola, mentre dalla piazza gremita di gente si leva un grande applauso. CHE EMOZIONE !!!! Le lacrime scendono ed eccoci inginocchiati che affidiamo la nostra richiesta di perdono al Signore, ringraziandolo per quello che ci sta facendo vivere, chiedendogli di far marciare sempre il nostro cuore verso la via che LUI ci indica. Con tanta gioia nel cuore consigliamo a tutti di vivere questa bellissima esperienza. Ignazio e Gerlanda Messineo |
Chiamati a ravvivare e a testimoniare la vocazione al matrimonio.
La marcia è un cammino, un cammino per le strade della Sicilia, ma anche un cammino interiore nel segno dell’essenzialità, infatti tu hai con te uno zaino, un sacco a pelo, delle posate, un cappello, una traccia, la stessa per i giovani e per le famiglie. E’ un’esperienza che rompe con le comodità quotidiane cui i giovani e le famiglie sono abituati… Il tema della Marcia di quest’anno è stato “TU SEI BELLEZZA”. Per la prima volta in Sicilia hanno partecipato anche le famiglie. Invece per le famiglie francescane della Toscana è stato il quinto anno. La Marcia con le famiglie è un'esperienza indimenticabile, relativamente breve ma molto intensa, che rimarrà per sempre scolpita nel cuore dei piccoli e dei grandi, un cammino penitenziale che ci ha portati a vivere il perdono della Porziuncola nel giorno della festa del perdono (il 2 agosto). Questa marcia ha portato con noi una certezza e una promessa, tu sei bellezza vivendola per scoprirla ogni giorno di più. Questa marcia verso Assisi ci ha restituiti la bellezza che ci abita dentro, facendola rifiorire, così come Dio l’ha plasmata pensandoci e amandoci, così come siamo e così come Lui ci ha voluti. La marcia è stata per noi un cammino che ci ha svelato la bellezza che è stata seminata in noi da Dio fin dalla creazione. Noi siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio pertanto siamo bellezza, sapienza fortezza come recitava l’inno di quest’anno. I frati e le suore ci hanno testimoniato con la loro presenza la Bellezza che Cristo ha posto in loro ed il loro continuo “Eccomi” che pronunciano giorno dopo giorno; anche i giovani e le “piccole chiese domestiche” sono stati chiamati, a pronunciarlo i primi e a rinnovarlo i secondi alla Verna dove si è svolta la benedizione degli sposi. Poi, tolte le scarpe ci siamo incamminati verso il santuario preceduti dagli stendardi. Lo stendardo dei giovani raffigurava la Vergine Maria, quello delle famiglie l’angelo Gabriele che porta l’annuncio a Maria; le due immagini sono state prese dalla pala della Porziuncola. Mentre le famiglie percorrevano il corridoio che porta alla cappella delle stimmate, nel senso contrario sempre a piedi scalzi giungevano i giovani. E’ stato un momento di “luce” in quanto l’angelo ha incontrato Maria come le famiglie hanno rivolto quello sguardo di protezione e sicurezza verso i giovani. Che Bellezza, gli sguardi delle due generazioni si incrociano, si illuminano di una Luce nuova, quella di Cristo! I piedi toccavano la terra, l’humus. Il marciante ha riscoperto e sperimentato l’umiltà, termine che racchiude in sé due concetti: la concretezza e la fecondità. E’ umile chi parte dal proprio limite per farlo fiorire, è umile chi chiama per nome i propri difetti, non li ignora e non li subisce. Il limite non è un “laccio” che ci impedisce di spiccare il volo, ma l’ambito sicuro entro cui Dio ci ha messo per poterci realizzare. Arrivati ad Assisi dopo tanta fatica ci siamo sentiti scelti e liberi, con una vita nuova. Prima hanno baciato la terra i giovani e sono entrati accompagnati dalle parole di santa Chiara pronunciate dal responsabile; dopo le famiglie accompagnate dalle parole del serafico san Francesco: “Tu sei santo, Signore Dio”. Tutti siamo stati avvolti dalla misericordia di Dio. Pellegrino, sei stato perdonato! Adesso porta tu il “Perdono” agli altri! Non perdoniamo perché siamo migliori, né perché l’altro si converta dopo aver ottenuto il nostro perdono. A volte chi ci ha ferito e perdoniamo, non sa neanche di essere stato perdonato! Perdoniamo perché abbiamo bisogno di perdonare, perché noi stessi possiamo rinascere. Durante questi giorni di cammino, è nata e si è sviluppata tra noi partecipanti ogni giorno di più lo spirito di fraternità, rafforzato dalla preghiera, dall’ascolto della Parola di Dio, dalla condivisione del poco o del tanto che si porta nello zaino dell’esistenza, dal confronto sulle scelte di vita e sugli ideali che ciascuno coltiva nel proprio cuore. La marcia ci dà la voglia di imparare a vivere nell'essenzialità e nella semplicità, per liberarci da tante paure, condizionamenti e fardelli che ci appesantiscono quotidianamente; ci fa “rinascere” il desiderio di scoprire il senso vero della vita, la gioia dello stare insieme come “figli amati”; la capacità di fare sul serio con la nostra vita e con Dio, la possibilità di mettersi in gioco con un ascolto attento e con la preghiera, per comprendere bene le vie del cuore da percorrere, la fatica per sfidare la nostra volontà. Per noi è stata la seconda marcia, la prima vissuta con i giovani mentre la seconda, quella di quest’anno, con le famiglie. Di Termini Imerese c’era un’altra coppia, Ignazio e Gerlanda Messineo. Due esperienze diverse dovuto a esigenze, a età e a tempi diversi. Siamo felici di aver fatto prima l’esperienza con i giovani perché ci hanno aiutato a rompere gli schemi e a non fare le cose per abitudine, barriera che ostacola le famiglie e non permette loro di vivere con maggiore entusiasmo i piccoli momenti della giornata, fatti di spensieratezza e tanta speranza nel futuro. Freschezza e calore sono i due termini che sintetizzano la nostra esperienza come famiglia insieme ai giovani, esperienza che hanno fatto quest’anno una coppia della Toscana con i giovani della loro regione. Per la prima volta la Sicilia è stata antesignana. Antonio e Melania Papania |