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“Gratuitamente…c’è più gioia nel dare!”
Questo è il titolo del Camposcuola che abbiamo vissuto per il terzo anno consecutivo presso l’Oasi Francescana delle Suore Cappuccine, organizzata dall’AIPD, Gifra e Ofs, in compagnia di 20 adolescenti, tra cui 7 ragazzi affetti dalla Sindrome di Down. Tema centrale è stata la “Gratuità” vista sotto tre aspetti diversi: Gratuità come Scelta, Servizio e Dono di sé, argomenti accompagnati ogni giorno da un testimone diverso. Il primo giorno abbiamo parlato di Rosario Livatino, il “giudice ragazzino”, uomo di grande Fede che ha vissuto la sua professione come una vocazione, una missione per abbattere quel male che colpiva la sua amata Sicilia, andando incontro alla morte pur di credere fino alla fine nel suo lavoro. Il secondo giorno il personaggio che ci ha guidato è stato Alberto Marvelli, un ciclista, vissuto in un periodo difficile come la Seconda Guerra Mondiale, che ha aiutato gli ebrei e i poveri a fuggire dai Nazisti, rischiando la propria vita. Simbolo della sua esistenza era la “borraccia d’acqua” , ma non quella che lo dissetava in bici, piuttosto un’acqua che lo risanava, la cui fonte era Dio. Anche i ragazzi attraverso una Caccia al tesoro sono arrivati alla vera Fonte, che li ha saziati e risanati, attraverso il rinnovo delle promesse battesimali, guidati da Fra Agatino.
Il terzo giorno testimone della vera Fede è stata Chiara Corbella, una giovane ragazza che non si è arresa di fronte ad una grande sofferenza, ma anzi l’ha affrontata con grande gioia e coraggio. Chiara Corbella è una ragazza nata in cielo il 13 Giugno 2012.
Dopo essersi conosciuti a Medugorje con il marito Enrico, hanno fatto un cammino da fidanzati con l’aiuto di alcuni frati di Assisi, e si sono sposati nel settembre 2008.
Chiara è rimasta subito incinta di Maria. Ma purtroppo alla bimba, sin dalle prime ecografie, è stata diagnosticata un’anencefalia. Senza alcun tentennamento l’hanno accolta e accompagnata nella nascita terrena e, dopo circa 30 minuti, alla nascita in Cielo. Come ha raccontato Chiara sono stati i 30 minuti più belli della sua vita, in cui ha ringraziato Dio per averle donato quella splendida bambina.
Qualche mese dopo, ecco un’altra gravidanza. Anche in questo caso l’ecografia non è andata bene. Il bimbo, questa volta era un maschietto, era senza gambe. Senza paura e con il sorriso sulle labbra hanno scelto di portare avanti la gravidanza. Purtroppo, però, verso il settimo mese, l’ecografia ha evidenziato delle malformazioni viscerali con assenza degli arti inferiori e incompatibilità con la vita. Anche in questo caso i due giovani con il sorriso hanno voluto accompagnare il piccolo Davide fino al giorno della sua nascita in cielo avvenuta poco dopo la nascita terrena.
Finalmente una nuova gravidanza: Francesco. Questa volta le ecografie confermavano la salute del bimbo, al quinto mese di nuovo la croce. A Chiara è stata diagnosticata una brutta lesione della lingua e fatto un primo intervento i medici le hanno detto che si trattava di un carcinoma. Nonostante questo, Chiara ed Enrico hanno voluto difendere questa vita. Non hanno avuto dubbi e hanno deciso di portare avanti la gravidanza mettendo a rischio la vita della mamma. Chiara, infatti, solo dopo il parto si è potuta sottoporre ad un intervento più radicale e ai successivi cicli di chemio e radioterapia. Tutte queste prove sono state portate avanti da Chiara con il sorriso e con un sereno e incomprensibile affidamento a Dio, accettando la volontà di Colui che non fa nulla per caso.
In un’intervista a Radio Vaticana, il marito di Chiara, tra le altre cose dice: « Siamo noi che amiamo filosofeggiare sulla vita cercando di sfuggire dalla Croce che il Signore ci dona. In realtà, questa Croce – se la vivi con Cristo – non è brutta come sembra. Se ti fidi di lui, scopri che in questo fuoco, in questa Croce non bruci e che nel dolore c’è la pace e nella morte c’è la gioia. Quando vedevo Chiara che stava per morire ero ovviamente molto scosso. Quindi, ho preso coraggio e poche ore prima – era verso le otto del mattino, Chiara è morta a mezzogiorno – gliel’ho chiesto. Le ho detto: “Chiara, amore mio, ma questa Croce è veramente dolce, come dice il Signore?”. Lei mi ha guardato, mi ha sorriso e con un filo di voce mi ha detto: «Sì, Enri’, è molto dolce”. Così, tutta la famiglia, noi, non abbiamo visto morire Chiara serena: l’abbiamo vista morire felice, che è tutta un’altra cosa».
I ragazzi sono rimasti molto scossi da questa storia di santità ordinaria e nelle riflessioni in gruppi hanno compreso che è proprio nei momenti di difficoltà che si vive la vera Fede e che non si è mai soli perché Dio è sempre con noi. Insieme ai momenti di riflessione e preghiera non sono mancati i momenti di festa: tra giochi d’acqua, balli e canti hanno assaporato la gioia dello stare insieme e l’importanza del gruppo.
Per la giornata conclusiva i ragazzi hanno vissuto un momento di deserto verificando interiormente con quanta “gratuità” donano la loro vita nel quotidiano. Dopo una breve condivisione hanno lasciato ampio spazio alla fantasia per preparare lo spettacolo finale. Tra sketch, danza e forti emozioni si è concluso il nostro breve ma intenso percorso. Durante la celebrazione Eucaristica finale abbiamo avuto modo di lodare e ringraziare il Signore per averci donato questi giorni meravigliosi e averci affidato ancora una volta questi fantastici ragazzi. Ringraziamo loro per aver reso fruttuoso il nostro lavoro e per averci donato grandi emozioni, ringraziamo i nostri compagni d’avventura ( Antonio, Angela , Paolo, Ignazio e Mariella) perché insieme è tutto più bello. Ringraziamo i frati e Fra Agatino in particolare, per essere stato presente con i ragazzi e averli guidati e accompagnati nei momenti di Preghiera. Dandovi appuntamento al prossimo anno vi lasciamo con una frase del Vangelo di Matteo che ci ha accompagnati per tutto il campo: “Gratuitamente avete ricevuto… gratuitamente date!” . Questa è la nostra missione.
Pace e Bene.
Francesca Calderone e Valentina Montalto.
Questo è il titolo del Camposcuola che abbiamo vissuto per il terzo anno consecutivo presso l’Oasi Francescana delle Suore Cappuccine, organizzata dall’AIPD, Gifra e Ofs, in compagnia di 20 adolescenti, tra cui 7 ragazzi affetti dalla Sindrome di Down. Tema centrale è stata la “Gratuità” vista sotto tre aspetti diversi: Gratuità come Scelta, Servizio e Dono di sé, argomenti accompagnati ogni giorno da un testimone diverso. Il primo giorno abbiamo parlato di Rosario Livatino, il “giudice ragazzino”, uomo di grande Fede che ha vissuto la sua professione come una vocazione, una missione per abbattere quel male che colpiva la sua amata Sicilia, andando incontro alla morte pur di credere fino alla fine nel suo lavoro. Il secondo giorno il personaggio che ci ha guidato è stato Alberto Marvelli, un ciclista, vissuto in un periodo difficile come la Seconda Guerra Mondiale, che ha aiutato gli ebrei e i poveri a fuggire dai Nazisti, rischiando la propria vita. Simbolo della sua esistenza era la “borraccia d’acqua” , ma non quella che lo dissetava in bici, piuttosto un’acqua che lo risanava, la cui fonte era Dio. Anche i ragazzi attraverso una Caccia al tesoro sono arrivati alla vera Fonte, che li ha saziati e risanati, attraverso il rinnovo delle promesse battesimali, guidati da Fra Agatino.
Il terzo giorno testimone della vera Fede è stata Chiara Corbella, una giovane ragazza che non si è arresa di fronte ad una grande sofferenza, ma anzi l’ha affrontata con grande gioia e coraggio. Chiara Corbella è una ragazza nata in cielo il 13 Giugno 2012.
Dopo essersi conosciuti a Medugorje con il marito Enrico, hanno fatto un cammino da fidanzati con l’aiuto di alcuni frati di Assisi, e si sono sposati nel settembre 2008.
Chiara è rimasta subito incinta di Maria. Ma purtroppo alla bimba, sin dalle prime ecografie, è stata diagnosticata un’anencefalia. Senza alcun tentennamento l’hanno accolta e accompagnata nella nascita terrena e, dopo circa 30 minuti, alla nascita in Cielo. Come ha raccontato Chiara sono stati i 30 minuti più belli della sua vita, in cui ha ringraziato Dio per averle donato quella splendida bambina.
Qualche mese dopo, ecco un’altra gravidanza. Anche in questo caso l’ecografia non è andata bene. Il bimbo, questa volta era un maschietto, era senza gambe. Senza paura e con il sorriso sulle labbra hanno scelto di portare avanti la gravidanza. Purtroppo, però, verso il settimo mese, l’ecografia ha evidenziato delle malformazioni viscerali con assenza degli arti inferiori e incompatibilità con la vita. Anche in questo caso i due giovani con il sorriso hanno voluto accompagnare il piccolo Davide fino al giorno della sua nascita in cielo avvenuta poco dopo la nascita terrena.
Finalmente una nuova gravidanza: Francesco. Questa volta le ecografie confermavano la salute del bimbo, al quinto mese di nuovo la croce. A Chiara è stata diagnosticata una brutta lesione della lingua e fatto un primo intervento i medici le hanno detto che si trattava di un carcinoma. Nonostante questo, Chiara ed Enrico hanno voluto difendere questa vita. Non hanno avuto dubbi e hanno deciso di portare avanti la gravidanza mettendo a rischio la vita della mamma. Chiara, infatti, solo dopo il parto si è potuta sottoporre ad un intervento più radicale e ai successivi cicli di chemio e radioterapia. Tutte queste prove sono state portate avanti da Chiara con il sorriso e con un sereno e incomprensibile affidamento a Dio, accettando la volontà di Colui che non fa nulla per caso.
In un’intervista a Radio Vaticana, il marito di Chiara, tra le altre cose dice: « Siamo noi che amiamo filosofeggiare sulla vita cercando di sfuggire dalla Croce che il Signore ci dona. In realtà, questa Croce – se la vivi con Cristo – non è brutta come sembra. Se ti fidi di lui, scopri che in questo fuoco, in questa Croce non bruci e che nel dolore c’è la pace e nella morte c’è la gioia. Quando vedevo Chiara che stava per morire ero ovviamente molto scosso. Quindi, ho preso coraggio e poche ore prima – era verso le otto del mattino, Chiara è morta a mezzogiorno – gliel’ho chiesto. Le ho detto: “Chiara, amore mio, ma questa Croce è veramente dolce, come dice il Signore?”. Lei mi ha guardato, mi ha sorriso e con un filo di voce mi ha detto: «Sì, Enri’, è molto dolce”. Così, tutta la famiglia, noi, non abbiamo visto morire Chiara serena: l’abbiamo vista morire felice, che è tutta un’altra cosa».
I ragazzi sono rimasti molto scossi da questa storia di santità ordinaria e nelle riflessioni in gruppi hanno compreso che è proprio nei momenti di difficoltà che si vive la vera Fede e che non si è mai soli perché Dio è sempre con noi. Insieme ai momenti di riflessione e preghiera non sono mancati i momenti di festa: tra giochi d’acqua, balli e canti hanno assaporato la gioia dello stare insieme e l’importanza del gruppo.
Per la giornata conclusiva i ragazzi hanno vissuto un momento di deserto verificando interiormente con quanta “gratuità” donano la loro vita nel quotidiano. Dopo una breve condivisione hanno lasciato ampio spazio alla fantasia per preparare lo spettacolo finale. Tra sketch, danza e forti emozioni si è concluso il nostro breve ma intenso percorso. Durante la celebrazione Eucaristica finale abbiamo avuto modo di lodare e ringraziare il Signore per averci donato questi giorni meravigliosi e averci affidato ancora una volta questi fantastici ragazzi. Ringraziamo loro per aver reso fruttuoso il nostro lavoro e per averci donato grandi emozioni, ringraziamo i nostri compagni d’avventura ( Antonio, Angela , Paolo, Ignazio e Mariella) perché insieme è tutto più bello. Ringraziamo i frati e Fra Agatino in particolare, per essere stato presente con i ragazzi e averli guidati e accompagnati nei momenti di Preghiera. Dandovi appuntamento al prossimo anno vi lasciamo con una frase del Vangelo di Matteo che ci ha accompagnati per tutto il campo: “Gratuitamente avete ricevuto… gratuitamente date!” . Questa è la nostra missione.
Pace e Bene.
Francesca Calderone e Valentina Montalto.